Poeta polacco. Formatosi all'università di Vilna, dove ricevette una
solida educazione filosofica, fece parte dell'associazione segreta dei Filomati,
che propugnava il rinnovamento culturale e sociale della Lituania. Arrestato nel
1823, fu mandato in esilio a Pietroburgo dove si legò in amicizia con
Puškin; rimase in Russia cinque anni. Quindi fu a Berlino, Weimer, Bonn e
viaggiò in Italia (a Roma lo raggiunse l'annuncio della rivoluzione
polacca del 1830) e in Svizzera (a Losanna insegnò Letteratura latina);
in seguito fu a Parigi, centro dell'emigrazione polacca, dove sostenne con
fervore l'attività degli esuli e scrisse i
Libri della nazione e dei
pellegrini polacchi (1832), in cui additò la Polonia come il "Messia
dei popoli". Dal 1840 al 1844 insegnò Letterature slave al Collège
de France; questo periodo fu caratterizzato da un fervore mistico che gli fu
ispirato dall'incontro con il compatriota A. Towianski. Nel 1848 in Italia
costituì una legione polacca sotto la guida del colonnello Kamienski, che
partecipò ai combattimenti dell'esercito italiano; all'indomani della
sconfitta di Novara (marzo 1849), la legione fu disarmata a Roma, con la fine
della Repubblica. Tornato a Parigi, fu redattore della "Tribune des Peuples";
nel 1855, durante la guerra di Crimea, raggiunse Costantinopoli per formare una
nuova legione polacca ma morì di colera.
M. fu una delle
personalità più spiccatamente romantiche della letteratura
polacca: la sua prima opera fu la raccolta
Ballate e romanze, del 1822,
ispirata al repertorio delle leggende popolari lituane; il poemetto
Grazyna (1823), che recupera la tradizione cavalleresca, e il dramma
fantastico
Gli avi (1823), espressione delle ferventi passioni e degli
ideali patriottici, lo resero celebre in tutto il mondo slavo. Durante il suo
soggiorno in Russia scrisse i
Sonetti di Crimea (1826), ispirati dallo
splendore della natura del luogo; notevole è il poema drammatico
Konrad Wallenrod (1828), esaltazione degli ideali rivoluzionari.
Capolavoro assoluto di
M. e del Romanticismo europeo in genere è
il poema
Il signor Taddeo, ovvero l'ultima incursione in Lituania (1834),
composto a Parigi, e considerato il poema nazionale polacco. Ambientato negli
anni 1811-12, alla vigilia dell'attesa spedizione napoleonica contro la Russia,
ritrae la vita della piccola nobiltà di provincia, la semplicità
della quotidianità agreste e patriarcale, rievocando le immagini delle
campagne e delle foreste lituane, soffuse di nostalgia, come trasfigurate
dall'afflato poetico (Nowogródek 1798 - Costantinopoli 1855).